a distanza di 13 anni

Francesco Schettino rinuncia alla richiesta di semilibertà: "Non c'erano più le condizioni"

L'avvocato: "Abbiamo scelto di ritirare l'istanza a causa di difficoltà emerse con la proposta lavorativa"

Francesco Schettino rinuncia alla richiesta di semilibertà: "Non c'erano più le condizioni"
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Francesco Schettino, l'ex comandante della Costa Concordia condannato a 16 anni di reclusione per il naufragio del 2012, ha deciso di rinunciare alla richiesta di semilibertà. La decisione è stata formalizzata oggi, 8 aprile 2025, davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma, dove era attesa la pronuncia sull'ammissione al beneficio.

A spiegare le motivazioni è stata la nuova legale di Schettino, l'avvocata Francesca Carnicelli di Grosseto.

"Abbiamo scelto di ritirare l'istanza – ha dichiarato – a causa di difficoltà emerse con la proposta lavorativa che era stata presentata al Tribunale. Non sussistendo più le condizioni, il procedimento è stato chiuso con una pronuncia di non luogo a provvedere".

Schettino, detenuto nel carcere romano di Rebibbia dal 2017, aveva maturato i requisiti per accedere a misure alternative alla detenzione, avendo già scontato metà della condanna.

Attualmente, può beneficiare di alcuni permessi. La possibilità di richiedere nuovamente la semilibertà in futuro, ha precisato l'avvocata, resta aperta.

"Se ci saranno nuovi presupposti, valuteremo una nuova istanza".

Il naufragio risale al 13 gennaio 2012

Il naufragio della Costa Concordia avvenne il 13 gennaio 2012 al largo dell'Isola del Giglio e provocò la morte di 32 persone.

Francesco Schettino è stato ritenuto responsabile di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave, aggravato dal fatto di aver lasciato a bordo passeggeri e membri dell’equipaggio mentre la situazione era ancora critica.

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