Gaetano Ceraulo al padre: "Ti perdono per il male fatto a me, non per quello inflitto a te stesso"
Il figlio del killer di Gucci, che lotta tra la vita e la morte dopo avergli sparato e tentato il suicidio, è ancora in ospedale ma si sta riprendendo

"Voglio mandare un abbraccio a tutte le persone che mi stanno dimostrando affetto. La vostra vicinanza, quella della mia famiglia, la professionalità e l’estrema dolcezza degli operatori sanitari, così come la sensibilità e il tatto delle forze dell’ordine, sono stati un combustibile preziosissimo in questi giorni". E' l'inizio del toccante post pubblicato su Facebook da Gaetano Ceraulo.
Un post lungo e toccante
Un lungo pensiero da cui emerge soprattutto la delusione e l’amarezza figlio del sicario che nel marzo del 1995 uccise Maurizio Gucci a Milano dopo che il padre ha armato la sua mano per la seconda volta. Sparando a lui (si riprenderà) e poi cercando di togliersi a sua volta la vita: lotta ancora tra la vita e la morte all'ospedale di Pisa dove è ricoverato per le ferite al volto causate dai proiettili sparati dall'uomo con una pistola detenuta illegalmente.
Gli spari a causa di un graffio
E dire che sembrava aver capito l’errore di trent'anni fa e dopo il carcere e la buona condotta nel penitenziario di massima sicurezza sull’isola Gorgona, dove ha imparato a coltivare le viti e a produrre il vino, era andato a vivere a Santa Maria a Monte, sempre in campagna. E' lì che ha sparato al figlio per un graffio alla macchina, come hanno accertato i carabinieri che hanno arrestato il 63enne e lo stanno piantonando in ospedale dopo il tentativo di suicidio.
Gaetano parla a Benedetto
“Il dolore più grande, in questo momento, è per te che hai compiuto un gesto terribile e vile", si legge nel messaggio di Gaetano Ceraulo rivolto a Benedetto. "Non mi riferisco al male fatto direttamente a me, né alle minacce ad Arturo (il nipotino, ndr). Mi riferisco al gesto ancor più vile che hai rivolto a te stesso. I proiettili possono solo ferire o uccidere la carne. Il dolore dell’anima, invece, è indelebile. La vita è sacra, va difesa sempre e comunque: che sia quella di un cagnolino, di un topolino o di un essere umano… anche quella di una persona che ha smarrito la strada. Ti perdono per il male che mi hai fatto. Ma non riesco a perdonarti per ciò che hai inflitto a te stesso”.