I vigiliantes arrivarono in ritardo: ex senatore vince la causa dopo un furto nella sua villa

Il furto risale al 2018, il procedimento al 2022, e la sentenza a pochi giorni fa. Il giudice del tribunale di Firenze, Daniela Bonacchi, ha dato ragione all'ex senatore Stefano Passigli che aveva citato per danni la ditta di vigilantes per “la mancata tempestività dell’intervento e la carenza di adeguata comunicazione ai recapiti” indicati dal politico fiorentino.

I fatti di sette anni fa

I malviventi entrarono nella villa "Piccola Gamberaia", sulle colline fiorentine, a Settignano. Tutte le luci esterne alla casa si accesero. Nonostante il trambusto, la banda ebbe tutto il tempo – ben 35 minuti – di distruggere l’impianto di sicurezza, forzare la cassaforte e rubare monili e preziosi per un totale di oltre 110mila euro. Poi fuggirono, in tutta tranquillità grazie anche ad alcuni ponteggi di un cantiere presenti in zona.

La decisione di far causa alla ditta

Il danno fu ingente. Circa 113mila euro, tra denaro e gioielli trafugati dalla cassaforte e le stanze della villa. Ma ciò che è peggio, però, per l’ex parlamentare – nonché docente universitario in scienza politica – è il mancato intervento e la mancata comunicazione da parte della società di vigilanza. Passigli ha così deciso di fare causa alla ditta, chiedendo come risarcimento l’intero valore dei gioielli rubati. I vigilantes della società assoldata da Passigli arrivarono infatti solo alle due di notte, solo dopo esplicita richiesta del proprietario di casa.

La villa di famiglia

A chiamare la polizia fu invece il custode: la prima pattuglia arrivò a mezzanotte e trenta, quindici minuti dopo la fuga dei ladri. In quella tenuta Passigli vive tuttora con la moglie: erano però entrambi assenti al momento dell’effrazione.