In cura per l’alopecia: ci rimette salute e soldi
Adesso la vicenda è seguita da un avvocato che sta facendo valere le ragione del giovane caduto nella trappola.

Il caso uscito un anno fa su Bisenziosette. Protagonista della vicenda un ragazzo di Campi Bisenzio (Firenze) che si era affidato a una ditta specializzata per la ricrescita dei capelli.
(Foto d'archivio)
In cura per l’alopecia: ci rimette salute e soldi
Si sottopone a una cura per farsi ricrescere i capelli pubblicizzata come miracolosa e si ritrova senza capelli e con una causa in corso.
E’ successo a un ragazzo di Campi Bisenzio che preferisce mantenere l’anonimato.
Il giovane ha cominciato ad accusare problemi di alopecia molto presto ed a ottobre del 2014 ha deciso di sottoporsi a una cura.
Il giovane ha iniziato la prima tranche che la ditta, alla quale si era rivolto, pubblicizzava al costo di 159 euro per 18 mesi e che sarebbe finita a marzo - aprile del 2016.
«Il mio cliente - ha detto l’avvocato del ragazzo Barbara Gualtieri - era molto fiducioso di risolvere il suo problema e ha seguito alla lettera le indicazioni della ditta.
Ma durante il periodo in cui ha intrapreso la cura, non non è stato mai stato seguito né visitato né controllato dal tricologo come, invece, era previsto nel contratto».
Il ragazzo quindi non viene seguito da nessuno e le cose non vanno per il verso giusto.
«Durante i mesi della cura - ha continuato l’avvocato Gualtieri - non è stato conseguito alcuno risultato, anzi, la famiglia ha sospettato un peggioramento della situazione oltre alla spesa da sostenere.
A quel punto, i famigliari del ragazzo hanno cominciano a sollecitare l’azienda per avere spiegazioni e dopo un anno di chiamate e contestazioni nel 2017 l’azienda ha finalmente deciso di fissare una visita di verifica, a seguito della quale ha concesso un kit e 5 sedute omaggio (una per ogni mese) da eseguirsi presso un centro autorizzato a Prato».
Il giovane, quindi, si è sottoposto anche a questo trattamento che è finito a marzo 2018.
«Il mio cliente - ha detto ancora Gualtieri - alla fine del nuovo trattamento non aveva raggiunto nessun risultato e anche durante quella fase non è stato seguito dai tricologi».
Il ragazzo non è stato sottoposto a nessun controllo da parte della ditta.
«Non solo - ha concluso Gualtieri - al mio cliente non gli è mai stato diagnosticato lo stato dei follicoli come prevede il trattamento.
Insomma oltre il danno, la beffa: il contratto firmato dal ragazzo fuori dai locali commerciali prevedeva un diritto di recesso di dieci giorni dalla firma ma dopo soli dieci giorni come si può sapere se la cura è valida oppure no? Colgo l’occasione per ribadire ai lettori che prima di sottoscrivere contratti onerosi è sempre bene riflettere.
Mi riferisco soprattutto a que casi in cui predomina l’entusiasmo sulla riflessione. Certe aziende che vendono prodotti e trattamenti che vanno a incidere anche sull’ aspetto emotivo e l’autostima, specie in giovane età, possono fare leva sul desiderio, la curiosità, e il “tentar non nuoce”. Ma spesso, come in questi casi, il tentare nuoce al portafoglio e alla cute».