Due bimbi di 9 e 4 anni sono stati allontanati dalla loro famiglia. Il caso è quello di Caprese Michelangelo, nell’aretino, e i fatti risalgono al 16 ottobre. Le motivazioni che hanno spinto il Tribunale dei minori di Firenze a prendere la decisione è che i minorenni non erano mai stati iscritti ad un esame previsto dalla legge per verificare l’istruzione parentale, non effettuavano controlli sanitari e non avevano mai fatto un vaccino.
Era la scelta di vita di Herald, il padre originario di Bolzano, e la madre Nadia, originaria della Bielorussa, i quali si erano trasferiti da Brunico (in Alto Adige) a La Creta (in Toscana) dove aveva ristrutturato un casale.
Il caso, portato alla ribalta dalla trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”, arriva dopo la vicenda mediatica della famiglia nel bosco di Palmoli in Abruzzo, anche se la vicenda di Caprese sembra avere contorni ben diversi: il 16 ottobre, per i motivi già elencati, i Carabinieri tentano di notificare la misura ordinata dall’autorità giudiziaria. I genitori si rifiutano di firmare e persino di farsela leggere dagli uomini dell’Arma.
Ai militari, intervenuti in tenuta antisommossa, viene detto che quella è «zona extraterritoriale, qui non è Italia, non potete entrare, noi siamo protetti da Russia e Bielorussia».
Il tutto viene documentato in un video poi pubblicato su Facebook dove si vede l’irruzione in casa. Nel filmato si sentono urla provenire da dentro e poi un bambino trascinato via. Le autorità, tuttavia, precisano l’accaduto: il più grande ha seguito gli uomini dell’Arma senza fare troppe storie, mentre il più piccolo si è disperato, con le grida registrate dall’audio delle telecamere.
Le accuse mosse vengono respinte dalla coppia, che ritiene come l’intervento delle forze dell’ordine viene ritenuto sproporzionato. Adesso i piccoli si trovano in una comunità protetta nella quale la madre può sempre vederli.
Intanto i genitori avrebbero firmato un ricorso con il sangue, come prevede il gruppo di cui fanno parte: “Noi è, io sono”, una costola italiana del gruppo americano “One People”, i cui adepti si sono mobilitati per aiutare Harald e Nadia.