Era sbarcato con 12 migranti

Livorno, fermato dopo essere sceso dalla Ocean Viking: per gli investigatori era "lo scafista"

Un egiziano di 34 anni è stato trovato in possesso di diverse banconote da 20 euro: ora si trova nel carcere della Dogaia

Livorno, fermato dopo essere sceso dalla Ocean Viking: per gli investigatori era "lo scafista"
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In virtù delle risultanze investigative raccolte sul posto dalla squadra mobile, in occasione dello sbarco al porto di Livorno di 13 migranti tratti in salvo dalla Ong Ocean Viking in acque libiche, la Polizia ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un 34enne cittadino egiziano, con l'accusa di essere il presunto scafista degli altri dodici stranieri - egiziani, etiopi ed eritrei - in viaggio dalle coste libiche verso l’Italia.

 

Il precedente dell'egiziano

 

Da giovedì  22 maggio, fino al giorno in cui, rimasti in 53  non venivano per l'appunto raggiunti e messi in salvo dalla Ong,  il nodrdafricano avrebbe preso il timone di una piccola imbarcazione in legno, con a bordo numerosi migranti.  Una volta verificata l'identità del cittadino egiziano indicato dai testimoni come il loro traghettatore, gli agenti sono riusciti a risalire a un suo precedente ingresso, due anni prima, sul territorio nazionale, anche in quel caso, senza alcun titolo di soggiorno: ingresso, fra l'altro, seguito a brevissima distanza da una sua partenza in territorio extra Schengen dall'aeroporto di Fiumicino.

 

Il fermo e il trasferimento alla Dogaia

 

Per gli investigatori si è trattato, in tutta evidenza di un ulteriore indizio in ordine alla formulazione dell'ipotesi delittuosa, a carico dell'egiziano, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La successiva perquisizione sugli effetti personali, fra cui lo zainetto da viaggio, ha consentito il rinvenimento di denaro contante suddiviso in banconote da 20 euro. In presenza di questi gravi indizi di colpevolezza oltre che della sussistenza di un evidente pericolo di fuga, gli investigatori hanno proceduto con il fermo. L’uomo è stato portato in carcere a Livorno dove attualmente si trova a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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