Morti per lo stesso tumore, aperta indagine interna
Si cercano eventuali correlazioni con l'attività svolta

Potrebbe arrivare nelle prossime ore la notizia ufficiale: il dipartimento centrale salute dei Vigili del fuoco potrebbe dare il via a una indagine interna in Toscana e in Emilia Romagna per stabilire se c'è un nesso tra le morti per glioblastoma dei tre vigili aretini e del collega umbro e l'esposizione alle Pfas presenti nei dispositivi e nelle schiume antincendio che avevano utilizzato durante il lavoro.
L'inchiesta partita dalla testata Arezzo Notizie ha smosso le acque e adesso anche le istituzioni sembrano aver preso a cuore la vicenda portata alla luce dai familiari di Mario Marraghini, Maurizio Ponti, Antonio Ralli e Roberto Parlascino. La vicenda è approdata in Parlamento: i deputati del Pd, Marco Simiani, Emiliano Fossi e Simona Bonafè hanno presentato un'interrogazione in cui si parla esplicitamente della "tragica vicenda dei tre agenti deceduti ad Arezzo, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro per lo stesso tumore raro" e in cui viene chiesto al governo di appofondirla". "Studi medici - proseguono i parlamentari - "hanno già appurato che le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (Pfas), dannose per il nostro organismo, sono presenti sia in alcune tipologie di schiumogeni antincendio, sia nei dispositivi di protezione individuale utilizzati proprio dei Vigili del Fuoco".
Intanto le famiglie accolgono le notizie con speranza: "L'affetto nazionale che protegge i vigili del fuoco è inimmaginabile e smisurato". I fatti lo dimostrano: adesso servono gli accertamenti per confermarlo.