C’è una svolta sul suicidio di Erhan Hacımustafaoğlu, 23 anni, studente turco, avvenuto nella tarda serata di venerdì 28 novembre in via Antonio Da Recanate a Milano: la marijuana light fumata e acquistata regolarmente dal giovane in un negozio di Firenze, conteneva un catinone sintetico, una molecola psicoattiva presente in natura nella pianta del khat che ha effetti simili a quelli della cocaina, Mdma e anfetamina.
Il giovane brillante studente alla facoltà di Medicina dell’Università privata Baskent di Ankara si è lanciato nel vuoto dal secondo piano che ospitava il B&B dove dormiva col fratello di 25 anni che lavora in Italia come ingegnere: il giovane ha raccontato che Erhan dopo aver fumato la canapa, è andato fuori di sé.
Prima frasi senza senso, poi il salto giù dalla finestra. Il pm di Milano Giovanni Tarzia ha aperto un’inchiesta per morte in conseguenza di altro reato, adesso si attendono i risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici, che dovranno accertare se il giovane avesse assunto altre sostanze quella sera. Di sicuro, non aveva patologie pregresse, né fisiche né mentali. Anche il fratello aveva fumato la stessa cannabis, ma ha accusato solo un lieve malessere. Niente di più.
La presenza del catinone è stata scoperta nelle ore successive dalla polizia milanese e subito segnalata agli agenti della questura di Firenze, che si sono presentati in serata all’indirizzo indicato dall’acquirente e hanno sequestrato una decina di chili della medesima sostanza per cercare possibili tracce della molecola proibita.
Il titolare del negozio è stato indagato per spaccio dal pm Alessandro Piscitelli: l’uomo, assistito dall’avvocato Iacopo Scaffai, ha dichiarato di aver comprato il lotto incriminato in una fiera del settore a Praga, aggiungendo di essere completamente all’oscuro dell’eventuale adulterazione del prodotto con sostanze illegali.
Non lo sapeva neppure Erhan, morto alla vigilia di un fine settimana da passare col fratello.
Resta ancora da capire se sia stata proprio l’assunzione inconsapevole di quel mix a causare le allucinazioni che hanno spinto il ventitreenne turco a lanciarsi nel vuoto sotto gli occhi increduli del fratello.
Ancora da quantificare il numero di clienti che potrebbero aver acquistato il prodotto alterato: il negozio in centro offre sia l’acquisto al banco sia al distributore automatico.
A Firenze sono decine i negozi che vendono cannabis light e derivati della canapa. Molti dei quali hanno chiuso dopo l’entrata in vigore dell’ultimo decreto sicurezza, che in Italia ha messo in ginocchio un comparto economico da 3mila aziende e 30mila lavoratori.