Mostro di Firenze, slitta al 20 giugno l’udienza sulla revisione della condanna di Mario Vanni
I legali intendono ribaltare le sentenze che indicarono nel postino di San Casciano in Val di Pesa quale complice di Pietro Pacciani e Giancarlo Lotti

È stata rinviata a venerdì 20 giugno 2025 l’udienza davanti alla Corte d’Appello di Genova per discutere l’ammissibilità dell’istanza di revisione della condanna all’ergastolo inflitta a Mario Vanni, l’ex postino di San Casciano ritenuto uno dei complici nei delitti del cosiddetto Mostro di Firenze.
A chiedere la revisione è Paolo Vanni, nipote dell’imputato scomparso nel 2009, assistito dagli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti.
I legali intendono ribaltare le sentenze che indicarono Mario Vanni come complice di Pietro Pacciani e Giancarlo Lotti nei quattro duplici omicidi compiuti tra il 1982 e il 1985, l’ultimo dei quali avvenne a Scopeti, dove furono uccisi due giovani turisti francesi.
Fondamentali, in quei processi, furono le confessioni di Giancarlo Lotti, che contribuì a rafforzare la tesi investigativa secondo cui dietro i delitti ci fosse un gruppo di esecutori, legati tra loro, armati di una pistola Beretta calibro 22 mai ritrovata.
La nuova istanza si fonda su una perizia entomologica effettuata nel 2024, secondo cui l’ultimo delitto sarebbe avvenuto due giorni prima rispetto alla data ufficialmente riconosciuta.
Un elemento che, secondo la difesa, potrebbe incidere sulla ricostruzione temporale dei fatti e sull’attendibilità delle dichiarazioni rese da Lotti.
Condannato Francesco Amicone
La serie dei delitti del mostro e tutto quello che ne ruoto attorno, si arricchisce di un altro tassello.
Francesco Amicone è stato condannato in via definitiva per diffamazione dopo aver identificato, in una serie di articoli su un blog e sulla rivista Tempi, l’ex direttore del cimitero americano dei Falciani come il Mostro di Firenze e lo Zodiac killer.
La sentenza del tribunale di Firenze, che prevedeva una pena pecuniaria di 5mila euro e risarcimenti ai familiari dell’uomo (oggi deceduto), non è stata impugnata.