Omicidio escort, Frumazache aveva un complice? Quei 40 minuti di telefonata dopo aver ucciso Denisa
Gli investigatori hanno collocato le celle telefoniche in un punto compatibile sia con la casa del cittadino romeno, che con il campo in cui sono stati rinvenuti i resti delle due donne uccise

Vasile Frumazache la sera che ha incontrato Denisa, a Monsummano Terne (Pistoia) ha lasciato a casa i figli di quattro e cinque anni.
Con chi erano? Li ha lasciati da soli o con loro c’era il complice della guardia giurata?
E’ quest’ultimo che Frumazache ha chiamato in quei lunghi 40 minuti dopo che ha lasciato il residence di viale Ferrucci a Prato?
Girano intorno a questi quesiti le domande degli investigatori che avrebbero collocato le celle telefoniche in un punto compatibile sia con la casa del cittadino romeno, a Monsummano, che con il campo in cui sono stati rinvenuti i resti delle due donne uccise, a Montecatini.
La prima telefonata, dopo aver lasciato la stanza 101 a Prato inizia alle 2.39. E’ il 16 maggio 2025, Frumazache è partito da poco dalla città laniera.
A bordo della sua golf, nel bagagliaio, all’interno di una valigia, nasconde il corpo di Denisa Maria Paun. Attaccherà quella telefonata alle 3.23. Ben 40 minuti dopo. Al momento parlare sono le celle telefoniche che agganciano a Montecatini. Da qui l’idea degli investigatori che ad attenderlo c’era un complice. Un giallo l’identità.
Al momento due le vittime accertate di cui Frumazache ha ammesso l’omicidio: Denisa Paun e Ana Maria Andrei, entrambe escort di origini rumene. Gli inquirenti sono convinti che ce ne sono altre e questo avrebbe detto la stessa guardia giurata anche in carcere.