Portati al Cimitero della Futa

Palazzuolo sul Senio (Firenze), ritrovati i resti di un soldato tedesco

Aveva combattuto sulla linea Gotica: rimaste solo una scapola e due vertebre

Palazzuolo sul Senio (Firenze), ritrovati i resti di un soldato tedesco
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Un uomo che camminava nei boschi intorno all’impervia zona di Pian dell’Altello, nel comune di Palazzuolo sul Senio, ha notato un oggetto seminascosto da foglie e terra, un cinturone ben conservato. Ha scavato leggermente, ed ecco affiorare delle ossa.

Soldato senza identità

Erano i resti di un altro soldato tedesco, di un altro giovane, che ora riposano accanto a quelli di altri 30683 commilitoni, sepolti nel cimitero militare di Germania al passo della Futa. E' stato il sindaco Marco Bottino a dare il nulla osta per la rimozione e il trasferimento perché si tratta di un militare senza identità: non è stata ritrovata neppure la piastrina di riconoscimento.

Solo pochi resti

C’erano invece, oltre al cinturone, monete, bottoni, e i resti di un telo impermeabile, forse la tenda in cui il soldato era rifugiato. Probabile che il cadavere sia stato scempiato e fatto a pezzi dagli animali: nonostante le ricerche e lo scavo effettuati tutto intorno è stato possibile ritrovare soltanto una scapola e due vertebre, del corpo non era rimasto nulla.

Il trasferimento

Al trasferimento dei resti umani, raccolti in una piccola cassetta, hanno partecipato 11 soldati tedeschi, che stavano facendo volontariato al camposanto della Futa come facenti parte di un’associazione impegnata nelle onoranze e nel mantenimento dei cimiteri di guerra germanici.

La zona di Poggio all’Altello, nell’Appennino tosco-romagnolo, all’interno della Linea Gotica, insieme a Ca’ di Cicci, Ca’ di Vestro e Podere Faino, erano base operativa dei nuclei locali della Resistenza, la Brigata Bianconcini Garibaldi. Le forze nazifasciste avevano loro come obiettivo: il soldato tedesco fu con ogni probabilità vittima di qualche operazione antipartigiana.

La pietà del sindaco

“Era un nemico al servizio di un dittatore ma ha provato lo stesso pietà per un uomo che la sua famiglia avrà pianto senza avere una tomba su cui ricordarlo” ha commentato il primo cittadino Bottino ricordando come la guerra presenta il conto anche dopo così tanti anni”.

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