E’ stata scarcerata e affidata in prova ai servizi sociali di Prato la donna di 37 anni che nel 2023 era stata condannata a 6 anni e 5 mesi per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore.
La donna sette anni fa ebbe un figlio con un ragazzo di 14 anni che prendeva da lei lezioni private d’inglese in casa. Il giovane era un vicino di casa, che aveva pochi anni di meno del primo figlio della donna e che frequentava la sua stessa palestra.
Dopo due anni dalla condanna definitiva la donna, che faceva l’operatrice sanitaria e che oggi ha 37 anni, è stata affidata in prova ai servizi sociali. Il marito, nonostante il tradimento e la situazione, ha deciso di restarle accanto, continuando a crescere i due figli: quello di cui è effettivamente padre e quello nato dalla rapporto extraconiugale.
Secondo la sentenza di condanna in primo grado, confermata poi dalla Cassazione, la 37enne è colpevole di atti sessuali e violenza su minore in un periodo che va dal 2017 – quando l’allievo di ripetizioni aveva 13 anni – sino ai primi mesi del 2019.
In precedenti valutazioni del tribunale di Sorveglianza era emerso che la donna tendeva a sminuire le sue responsabilità; questa circostanza ha fatto sì che nel febbraio scorso la prima richiesta di detenzione domiciliare e di affidamento in prova venisse respinta.
Ora però il tribunale ha cambiato orientamento. A far cambiare decisione ai giudici anche l’offerta di lavoro ricevuta dalla condannata – una borsa lavoro di tre mesi presso un’associazione e sarà assunta come operatrice socio-sanitaria (Oss) part-time da una cooperativa sociale per fare assistenza domiciliare ai pazienti, oltre al parere degli assistenti sociali sulla verifica della serenità familiare.
Il tribunale di sorveglianza di Firenze ha ritenuto dunque che ci fossero i presupposti per la scarcerazione della donna, che finora era detenuta nel carcere fiorentino di Sollicciano.