Il 2 dicembre i Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Siena hanno arrestato in flagranza di reato tre donne, originarie delle province di Napoli e Caserta, ritenute presunte responsabili del reato di truffa attraverso il metodo del “sedicente Carabiniere”.
Il recupero della refurtiva
I militari, allertati da una segnalazione pervenuta al Numero Unico di Emergenza 112, si sono portati immediatamente presso l’abitazione di un uomo rimasto vittima del raggiro, sorprendendo una delle tre donne che, una volta uscita, entrava all’interno di un’autovettura. Al termine di un breve pedinamento, il mezzo è stato fermato dai militari, che hanno sorpreso le tre donne in possesso di un cospicuo quantitativo di gioielli e monili in oro, del valore stimato di circa 15 mila euro. La segnalazione al 112 e la prontezza operativa dei carabinieri della Sezione Operativa hanno consentito l’arresto delle tre truffatrici e il recupero della refurtiva, restituita all’avente diritto.
Arresti convalidati
Al termine del giudizio direttissimo, gli arresti sono stati convalidati ed è stata disposta, a carico delle tre donne, la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nel luogo di residenza per tre giorni a settimana.
Una truffa consolidata
Quella del metodo del “finto carabiniere” è una tipologia di truffa spesso utilizzata dai malviventi, che fanno leva sullo stato emotivo delle vittime. Essa consiste in una telefonata di un finto appartenente alle Forze dell’Ordine o di un finto avvocato, che fa credere alla vittima che un proprio parente sia rimasto coinvolto in un incidente stradale o che sia stato arrestato. Alla vittima verrà richiesta una somma di denaro a titolo di corrispettivo per fornire assistenza sanitaria o legale alla persona cara in difficoltà. Se la persona truffata accetta, l’interlocutore comunica che di lì a breve un assistente o un Carabiniere in borghese si recherà presso l’abitazione per ritirare il denaro contante.