Spara alla moglie e poi si toglie la vita con lo stesso fucile: tragedia in via Filzi a Prato
Episodio di omicidio-suicidio si è verificato in via Filzi a Prato: Flaminio Nucci avrebbe ucciso la moglie per poi togliersi la vita col fucile da caccia. Alla base del folle gesto, pare, un precedente incendio nel palazzo con la paura di dover risarcire economicamente i condomini.

Secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri di Prato che stanno facendo le verifiche sul caso l'uomo, Flaminio Nucci, avrebbe ucciso la moglie Fiorella Totti con un fucile e poi si sarebbe tolto la vita: l'allarme dato dai parenti dopo che nessuno rispondeva alle loro chiamate.
Dramma a Prato, omicidio-suicidio in via Filzi
Probabilmente nel pomeriggio di sabato 4 dicembre si è consumato il dramma in via Filzi a Prato: dopo vari tentativi dei parenti che non ricevevano notizie dai loro congiunti, sono stati chiamati i Vigili del Fuoco che sono passati da una finestra per entrare dentro l'appartamento dove vivevano Flaminio Nucci, 72 anni, e Fiorella Totti, 76 anni, trovati entrambi privi di vita.
L'uomo avrebbe premuto il grilletto del fucile da caccia che deteneva regolarmente. Niente, nell'ultimo periodo, lasciava presagire qualcosa a riguardo di questa simile tragedia visto che non c'erano rapporti tesi. L'intervento del 118 è avvenuto intorno alle ore 8 di oggi, domenica 5 dicembre, ed anche i vicini di casa della coppia non si sono accorti di nulla: pare abbiano sentito dei rumori nel pomeriggio del sabato ma non da ricondurli ad un doppio sparo.
Sul posto, ovviamente, il medico legale ed il magistrato di turno: era stata allertata anche una ambulanza della Croce d'Oro ma, purtroppo, non ce n'è stato bisogno.
Secondo le prime ricostruzioni, alla base dell'estremo gesto ci sarebbe lo stato attuale di grande angoscia che stava vivendo l'uomo visto che, nel marzo scorso, nel palazzo si propagò un incendio dal suo garage così potete da dover evacuare buona parte dei condomini e adesso era alle prese degli accertamenti dei danni da dover pagare a chi li aveva subiti.