killers silenzioso

Strage monossido a San Felice, sarà dimessa la bambina sopravvissuta

Solo nella seconda metà del mese di dicembre scorso, in Toscana sono avvenuti 5 decessi e 10 persone sono state intossicate

Strage monossido a San Felice, sarà dimessa la bambina sopravvissuta
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Sarà dimessa tra qualche giorno la piccola di sei anni, l'unica sopravvissuta alla strage di monossido che ha colpito un'intera famiglia alle porte di Firenze, portando alla morte di Matteo Racheli, 49 anni, il figlio di 11 anni e la compagna Margarida Alcione, 46 anni.

Uccisi dal killer silenzioso, come viene comunemente chiamato il monossido di carbonio. A sopravvivere solo la piccola di casa, di appena sei anni, che dopo mesi ricoverata all'ospedale Meyer di Firenze, adesso sarà dimessa. Vivrà col fratellastro, di 23 anni.

E' proprio a lui che il Tribunale di Firenze, dopo una serie di audizioni e incontri dei servizi sociali con i parenti, ha deciso di affidare la bambina, che i medici hanno definito un piccolo miracolo.

Uccisi dal monossido

Il tragico ritrovamento - nel primo pomeriggio di giovedì 19 dicembre 2024 - è stato opera della polizia, dopo l'allarme lanciato dall'ex moglie dell'uomo, fuori casa preoccupata per le mancate risposte dall'interno della villa situata in via San Felice a Ema alle porte di Firenze. Quando le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e i soccorsi hanno fatto ingresso, di fronte a loro si è palesata una scena terribile.

Le indagini

Sul divano i corpi senza vita del padre Matteo Racheli, 49 anni, e del figlio Elio, 11 anni, nato dalla relazione con l'ex moglie. Poco distante, a terra, l'attuale compagna Margarida Alcione, 46 anni e di origine brasiliana.

Il personale sanitario non ha potuto che constatare il loro decesso, avvenuto già nella serata di mercoledì 18 dicembre. Respirava ancora, sebbene in gravi condizioni, la figlia minore, di appena 6 anni, ricoverata all'ospedale fiorentino. A salvarsi i due animali domestici, un cane ed un gatto.

 

Le indagini delle forze dell'ordine si sono concentrate fin da subito sul ricostruire le cause della tragedia. Fin da subito si è fatta largo l'ipotesi di una morte causata dal monossido di carbonio. All'interno dell'abitazione sono state trovate due fonti di riscaldamento: la caldaia e delle stufe a pellet.

 

Monossido, il killer silenzioso

Purtroppo questo inverno è stato caratterizzato da diversi morti dall'intossicazione da monossido. Solo nella seconda metà del mese di dicembre scorso, secondo il Dipartimento di Prevenzione della Ausl Tc, in Toscana sono avvenuti 5 decessi e 10 persone sono state intossicate a causa del monossido di carbonio “CO”: il killer silenzioso, perché è un gas inodore, incolore e insapore, non irritante, caratteristiche, queste, che lo rendono estremamente pericoloso proprio perché non viene avvertito da nessuno dei nostri sensi.

Le principali cause

Le principali cause dei decessi e delle intossicazioni sono, principalmente, sempre imputabili a manutenzioni non eseguite, impianti non a norma e comportamenti sbagliati. Gli incidenti si verificano prevalentemente in ambito domestico: per utilizzo di bracieri di legna, per la cattiva tenuta delle canne fumarie o non conformi alle vigenti normative, per insufficiente venitilazione e per l’istallazione di apparecchi termici in locali non idonei.

Più in generale gli impianti e apparecchi termici se non installati a regola d’arte, correttamente manutenuti e diligentemente condotti, possono mettere a rischio la salute e la sicurezza delle persone a causa delle perdite dei prodotti della combustione e del gas di alimentazione all’interno dei locali abitati dando luogo ad intossicazioni da “CO” oltre a possibili esplosioni/incendi.

 

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