"Scarsa manutenzione"

Tragedia sfiorata per un ramo caduto su un’auto, il Comune condannato a risarcire

Il Tribunale obbliga l’ente a pagare. Il giudice: "Non basta dire che c’era l’allerta meteo"

Tragedia sfiorata per un ramo caduto su un’auto, il Comune condannato a risarcire

Il Tribunale di Firenze ha condannato il Comune di Firenze a risarcire con circa 20mila euro la “vittima” collaterale di un evento verificatosi la mattina del 18 agosto 2022, quando il conducente di una Renault 4 mentre percorreva viale Manfredo Fanti fu travolto da un grosso ramo che staccatosi da un albero. L’impatto fu devastante per l’auto, destinata alla demolizione, ma provocò anche lesioni  all’automobilista. Fortunatamente si trattò di una tragedia solo sfiorata.

Ma l’incidente ora si è trasformato in una condanna per “scarsa manutenzione del patrimonio verde della città”.

Il giudice ha dato ragione all’automobilista danneggiato perché quell’evento atmosferico, sia pure significativo, non avrebbe provocato quella che poi è diventata una causa civile, se il Comune avesse monitorato con attenzione la salute dei suoi alberi.

La Renault finì sotto il peso del ramo, accartocciandosi irrimediabilmente. Nell’abitacolo oltre al conducente anche un’altra persona: entrambi sono stati portati al pronto soccorso.

Nella causa il Comune si è difeso escludendo la propria responsabilitàinvocando il caso fortuito, rappresentato da forti raffiche di vento, tali da costituire evento eccezionale ed in grado di determinare la caduta del ramo dell’albero, che si trovava in integre condizioni vegetative e manutentive”, ma non è bastato a evitare la condanna a risarcire.

Agli atti è stata acquisita una relazione sullo stato delle piante cittadine: è emerso “con evidenza che l’ultima verifica sull’albero era stata effettuata circa due anni prima della caduta del ramo sull’auto: pertanto, non è stato esaurientemente provato che l’albero, ed in particolare i suoi rami, fossero stati oggetto di corretta manutenzione”. E ancora: “Risulta chiaro dalle foto in atti che l’albero, pur di notevoli dimensioni, non fosse stato oggetto di manutenzione corretta, dovendosi senz’altro procedere alla sua potatura per la vicinanza alla strada e per la sua evidente sporgenza sulla medesima“.

Per il Tribunale il Comune “non ha dimostrato né che l’evento meteorologico fosse di portata del tutto eccezionale e anomala, tale da interrompere l’indicato nesso di causa tra caduta dell’albero ed evento dannoso, né di aver effettuato una corretta manutenzione sulla pianta tale da contenere la crescita dei rami”.

A sostegno di questa tesi il giudice ha ricordato che non ci sono state altre rotture di rami nella strada interessata dall’incidente e il vento forte è stato al limite “una concausa sopravvenuta alla non corretta potatura delle fronde dell’albero non sufficiente, da sola, a causare l’evento”.

Dire poi che quel giorno la Protezione civile avesse diramato un’allerta meteo da codice giallo per il Tribunale “attesta che l’ente era nella piena consapevolezza delle problematiche di stabilità che un vento forte avrebbe potuto determinare nelle alberature presenti sulle vie pubbliche. Quindi, non può certo ritenersi come non prevedibile o inevitabile il verificatosi distacco con susseguente caduta del ramo dall’albero”. Se proprio era una giornata in cui stare in guardia, sottolinea la sentenza, come ha ribadito il Comune, allora Palazzo Vecchio poteva affrontare l’evento meteo proteggendo i cittadini ad esempio chiudendo le strade particolarmente alberate come quella in cui si verificò la caduta del ramo.