Uccisa dal figlio, il funerale di Anna. La frazione di Montepiano si mobilita
Cassettine per offerte che serviranno a pagare il servizio funebre
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Tanta amarezza, tristezza ma anche rabbia fra i “montepianini“ il giorno dopo la tragedia di via Toccafondi.
Anna e il figlio hanno trascorso praticamente una vita a Montepiano ma senza instaurare rapporti particolari con gli abitanti. Anna aveva poche amiche, si dava da fare con le pulizie in due uffici diversi e si era ritrovata sola a gestire un figlio difficile per le sue disabilità.
Proprio per iniziative di queste amiche da oggi nei negozi di Montepiano verranno posizionate della cassettine per offerte che serviranno a pagare il funerale di Anna Viliani. Considerate tutte le procedure in merito alla vicenda, la restituzione della salma non sarà in tempi brevi e la comunità ha modo di raccogliere i soldi.
E’ amareggiato e sconcertato anche il parroco della chiesa di Santa Maria Assunta don Arian Shkurti: "E’ una sciagura quella che si è abbattuta su Montepiano. Sono stato in casa ad aspettare una telefonata del padre o di qualcuno della famiglia. Anche per una parola di conforto. Noi come parrocchia non abbiamo grandi mezzi a disposizione ma quello che è possibile, si fa. Ho pregato per Anna, per il ragazzo, per questa famiglia molto sfortunata".
La comunità cercherà di essere vicina a questa famiglia con la preghiera: domani mattina, venerdì 28 febbraio, (ore 8,30) in chiesa sarà celebrata una “messa riparatrice“ per l’accaduto e don Arian si è subito reso disponibile a celebrare il funerale di Anna. "La decisione - conclude il parroco - sul funerale spetterà alla famiglia. Se non sarà qui noi faremo comunque una messa di suffragio per Anna".
La Misericordia di Montepiano è una sezione molto attiva sul territorio e questa tragedia nessuno se l’aspettava: "Anni addietro – spiega Giovacchino Morganti, presidente della sezione – tante volte abbiamo accompagnato il figlio alle visite mediche e con lui c’era sempre la mamma.
Lei durante i viaggi era tranquilla, silenziosa e lo accompagnava molto fiduciosa. Lo abbiamo portato a Ferrara, a Pisa, a Tirrenia. Queste visite, almeno con il nostro servizio di accompagnamento, si sono però interrotte quattro o cinque anni fa e non credo che la mamma avesse l’automobile per portarlo da sola. Siamo addolorati e dispiaciuti".