Tensioni globali, l'economia toscana rallenta
Pil in crescita ma pesa la frenata di manifatturiero, export e turismo

Fragilità e incertezza sono gli elementi che influenzano il contesto economico attuale, ad incidere maggiormente sono le politiche protezionistiche e le costanti tensioni geopolitiche, in un quadro di mutamento nel tessuto delle relazioni internazionali destinato ad avere ricaduta certa sul Pil mondiale (- 3%). Anche l’economia toscana è messa alla prova, mostrando tuttavia capacità di buona tenuta seppur in un contesto generale di rallentamento. È quanto emerso in occasione della a presentazione del rapporto Irpet sull’andamento economico della Toscana.
Le stime Irpet sul Pil toscano indicano un +0,6% nel 2025 e un +0,9% nel 2026, coerenti con quelle nazionali (+0,6% e +0,8%). La crescita è sostenuta dalla domanda interna, trainata in particolare dai consumi (+0,9%). A incidere positivamente anche la spesa della pubblica amministrazione, +1,2% secondo le stime. Rallentano invece gli investimenti (+0,3%), specie quelli in beni strumentali per la crescente incertezza che disincentiva l’avvio di nuovi progetti.
Il mercato americano assorbe circa il 16% delle nostre esportazioni, con 6mila imprese che esportano negli Stati Uniti, un numero di imprese che genera l'11% del Pil toscano e assorbe il 10% dell'occupazione”.
Il rallentamento dell’economia toscana è evidenziato dall’andamento delle esportazioni estere che aumentano ma ad un ritmo ridotto rispetto al passato. Analogamente per il mercato del lavoro, segnato da una crescita in attenuazione. Una situazione che rende difficile fare previsioni sull’intensità dell’involuzione delle prospettive di crescita, influenzata dalle nuove misure tariffarie e dalle conseguenti ripercussioni sugli scambi.