Beko, dopo lo scontro tra Regione e Governo, convocato tavolo urgente
A Siena sono 299 i lavoratori dello stabilimento. Nel sito verrà fermata la produzione alla fine di quest’anno
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E' convocato per oggi pomeriggio alle 18, martedì 25 febbraio 2025, tavolo regionale di crisi su Beko Europe, circa lo stabilimento di Siena. Alla riunione in palazzo Strozzi Sacrati sono invitate le istituzioni territoriali – oltre alla Regione, Comune e Provincia di Siena – e le organizzazioni sindacali.
Ma riavvolgiamo il nastro a ieri, quando tra Regione Toscana e Governo è stato scontro aperto. A dare il là il Mimit che in una nota ha attaccato sia la Provincia di Siena che, appunto, l'esecutivo regionale.
Botta e risposta tra Mimit e Regione
"Il Mimit ha avviato interlocuzioni con il Comune di Siena e Invitalia per l’acquisizione dello stabilimento da parte di un soggetto pubblico, come punto di partenza per creare le condizioni favorevoli alla reindustrializzazione dell’impianto", si legge in una nota di Palazzo Piacentini.
Fino alla stoccata alle Istituzioni guidate dal centrosinistra:
"È quanto emerge dall’incontro tecnico, alla luce del disimpegno della Regione Toscana e delle delibere della Provincia di Siena, che escludono un intervento per l’acquisizione del sito, senza aver prima le garanzie di un progetto industriale".
La replica: "Nessun disimpegno"
Arrivata a stretto giro la replica del Governatore, Eugenio Giani.
"Nessun disimpegno - dice Giani -. Noi siamo impegnati a sostenere per quanto è nelle nostre competenze la lotta dei lavoratori e la prospettiva di investimenti per l’attività industriale Beko a Siena. Semplicemente non siamo stati invitati alla riunione di oggi (ieri, martedì 24 febbraio 2025, ndr) al Ministero, addirittura attribuendo posizioni alla Regione che mai sono state richieste od oggetto di interlocuzione, compiendo grave scorrettezza istituzionale.
Vi è una chiara volontà di mistificare con parole false e improprie, quali “disimpegno”, il ruolo della Regione, ad oggi molto importante per sollevare, amplificare, difendere le ragioni dei lavoratori Beko di Siena".
La sindaca Fabio: "Fiducia in Governo e sindacati"
A inserirsi nella polemica anche il Comune di Siena, a guida del centrodestra, con la sindaca Nicoletta Fabio.
"Riteniamo che l'interlocuzione tra governo e Beko Europe stia dando dei risultati. Il fatto che l’azienda non parli solo di affitto, ma anche di investimenti per riammodernare il sito ci fa capire che la trattativa è ancora in essere e che Siena non sarà abbandonata, anzi sarà al centro di un importante processo di reindustrializzazione”.
Oltre al ragionamento sull’immobile – spiega Fabio - punto di partenza fondamentale per la reindustrializzazione dell’impianto e la ricerca di un nuovo investitore, importanti passi in avanti sono stati fatti ieri anche verso i lavoratori. Dobbiamo tenere conto del fatto che il Governo non si è tirato indietro e che grazie al dialogo con l’azienda la trattativa è ancora aperta ed è ora contraddistinta da nuovi possibili scenari come la cassa integrazione in deroga fino a dicembre 2027.
L’apprezzamento dei sindacati - prosegue Fabio - in merito all’acquisizione dell’immobile denota che l’amministrazione si è mossa con fatti concreti per garantire la permanenza industriale del sito a Siena, lasciando al tavolo di crisi ministeriale l’impegno che le stesse organizzazioni e il Governo dovranno porre in essere per le tutele ai lavoratori. Il compito del Comune è gestire e tracciare una linea di intervento per contrastare una vera e propria bomba sociale derivante dall’assenza di futuri imprenditori industriali nel sito di viale Toselli".
“Proprio perché – conclude Fabio - l’amministrazione è conscia delle difficoltà di fare industria in quel sito, per la corretta reindustrializzazione e per agevolare al meglio l’advisor messo in campo da Beko sono oggi, grazie all’aiuto del Ministero con cui sono stata sempre in costante contatto, ancora più convinta che l’acquisizione dell’immobile sia elemento essenziale.”
Il destino diverso dello stabilimento Beko ad Ascoli Piceno
Confermata la sostenibilità dello stabilimento di Comunanza (Ascoli Piceno), ma con un terzo di volumi prodotti in meno e circa 80-100 esuberi. Ribaditi i 68 esuberi nello stabilimento di Melano a Fabriano (Ancona), e leggero calo di uscite tra gli impiegati, attualmente 220.
Tutto ciò a fronte di 77 milioni di investimenti nelle Marche da Beko Europe. Questo, in estrema sintesi l'esito per i siti marchigiani dell'odierno incontro del tavolo tecnico tra i rappresentanti della newco turco/americana e i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm e Ugl, nazionali e regionali.
Ma a Siena cosa succederà?
Ad avere il destino appeso a un filo, nello stabilimento Beko di Siena ci sono 299 lavoratori. Da mesi ormai si oppongono allo stop della produzione annunciato dalla multinazionale turca. Tanta la solidarietà in questi mesi di lotta. Tra questi ha colpito molto la pensionata di 80 anni, Ida Maria Bozzi, che ha donato una parte dei suoi risparmi agli operai.
L'immobile da dare in affitto
L’idea dell’Amministrazione comunale è verificare, attraverso Train spa, la disponibilità della proprietà a vendere l’immobile. Una volta appurato, il passaggio successivo sarebbe rilevarlo e bonificarlo per renderlo attrattivo a un nuovo investitore in termini di canone d’affitto.
Tutte ipotesi e proposte, che fino ad oggi non hanno trovato alcuna soluzione concreta.