Curcio (Lega Prato): “L’apertura di piccole moschee mette a rischio l’ambiente urbano”
Il consigliere ha anche presentato una foto-shock sulla discriminazione delle donne

"A Prato stanno sorgendo nuove moschee senza che nessuno se ne accorga: una in via Carlo Livi, un’altra in piazza del Mercato. I cittadini di queste zone non sono stati minimamente messi al corrente della questione: occorre invece informarli per tempo. Il NO della Lega al fiorire delle moschee a Prato non è pregiudiziale: quando vengono aperte associazioni culturali, che diventano ritrovi per centinaia di persone, è anche una questione di ordine pubblico. L'affluenza di migliaia di persone in una o più aree della città in prossimità di moschee più o meno ufficialmente dichiarate come tali, deve essere il frutto di un ragionamento più approfondito". Lo dice il consigliere comunale Marco Curcio.
La protesta
"Ovviamente non siamo contro la libertà di culto, sancita dalla Costituzione, ma per il rispetto della legge: non è accettabile sentirci dire che aprire una moschea sia il frutto di una normale e qualunque operazione immobiliare. Quando viene aperta la sede di un’associazione islamica, l’obiettivo è quello di realizzare un luogo di culto e di indottrinamento all’Islam. Questo porta all’affluenza di decine e centinaia di persone: serve quindi preparare quell’area, ad esempio, con adeguati parcheggi per auto e bici, creare zone sicure e sorvegliate.E’ veramente fuori luogo, anzi: fuori dalla storia, il paragone fatto dall’Assessore Barberis in risposta alla mia interrogazione che paragona la Chiesa Valdese all’Islam. I valdesi sono molto attenti ai temi etici e hanno favorito il dibattito su temi quali omosessualità, aborto, testamento biologico ed eutanasia l’islam invece è quella religione che tratta le donne in situazione di inferiorità rispetto all’uomo.
C'è poi una foto che parla molto chiaramente a proposito di come l'Islam tratta le donne: le donne devono entrare da una porta secondaria, non potendo accedere a tutti i locali, in maniera chiaramente discriminatoria. Non è quindi la sede di un'associazione 'qualunque', ma di un luogo (di culto o meno, è secondario) in cui è evidente che non vengono rispettati i diritti di uguaglianza sanciti dalla Costituzione.
E' veramente scandaloso che nel 2021 una fantomatica associazione culturale determini discriminazioni di sesso del tutto incompatibili coi diritti civili previsti dalla legge italiana. Il Comune, il Sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali, uomini, ma soprattutto donne, non hanno niente da dire a riguardo?
Bisogna mettersi nei panni dei cittadini pratesi che da un giorno all’altro si ritrovano sottocasa una moschea, più o meno mascherata da associazione culturale, al posto di un tranquillo negozio di abbigliamento o di alimentari: secondo il Comune è sufficiente presentare una richiesta all’ufficio competente per cambiare la destinazione di un fondo. Bisogna riconoscere che in questo caso di tratta di una questione molto più complessa rispetto a una qualunque pratica d’ufficio: è un problema urbanistico e sociale, non solo un tema a solo carattere culturale e religioso, da trattare come tale per non mettere a rischio l’ambiente urbano e i suoi delicati equilibri. Ma dal momento che il Comune vuole trattarla come una pratica d'ufficio qualunque, formalizzeremo anche una proposta di modifica al Piano Operativo, che preveda di ridurre da 1000 a 200mq il limite oltre il quale il “cambio di destinazione d’uso” richiede controlli più accurati, fin anche alla trattazione in Consiglio Comunale.
Crediamo sia quindi opportuno aprire un percorso di partecipazione che coinvolga i cittadini. Non si capisce cosa ci sia di male a consultare i residenti far sì che si capisca e si spieghi il progetto di massima che vede fiorire piccole e grandi moschee, presenti in tante zone della città: forse il PD teme le risposte contrarie? Per dare voce a quei cittadini che il Comune finora ha ignorato, è già pronta una petizione con raccolta firme nelle strade, nelle piazze e anche online: una raccolta firme alla quale tutti potranno partecipare".