INCERTEZZA OCCUPAZIONALE

Sciopero dei lavoratori all’Amom di Badia al Pino il 19 dicembre

I dipendenti incrociano le braccia a seguito di un incontro infruttuoso in Regione

Sciopero dei lavoratori all’Amom di Badia al Pino il 19 dicembre

L’incertezza sul futuro dell’azienda Amom di Badia al Pino porta i lavoratori a proclamare uno sciopero. L’iniziativa, prevista per venerdì 19 dicembre, è stata decisa a seguito di un incontro in Regione ritenuto infruttuoso. La decisione di incrociare le braccia coinvolgerà i dipendenti dalle ore 8 alle 11, con un presidio organizzato di fronte ai cancelli della fabbrica.

La crisi aziendale e le preoccupazioni dei lavoratori

Il sentimento dominante tra i 70 dipendenti dell’Amom è quello di grave incertezza. L’azienda, situata a Badia al Pino, affronta attualmente una crisi che si manifesta con un calo degli ordini e del fatturato. Questa situazione ha portato all’utilizzo di contratti di solidarietà, strumenti che, sebbene volti a salvaguardare l’occupazione, hanno un impatto diretto sui salari dei lavoratori. Gianni Rialti, dirigente della Fiom Cgil, ha espresso preoccupazione per l’assenza di una strategia chiara da parte dell’azienda per affrontare la crisi. Il sindacato e la Regione avevano richiesto all’Amom di presentare un piano industriale dettagliato, ma la risposta dell’azienda è stata assente. Questo silenzio ha alimentato la crescente frustrazione e preoccupazione tra i lavoratori, che vedono il futuro del loro impiego sempre più incerto. La decisione di scioperare è quindi un segnale forte, un tentativo di richiamare l’attenzione sulla gravità della situazione e di sollecitare un intervento concreto per tutelare i posti di lavoro e garantire un futuro stabile alle 70 famiglie coinvolte.

Il presidio e le richieste del sindacato

Lo sciopero previsto per il 19 dicembre prevede un presidio di fronte ai cancelli dello stabilimento Amom, dalle ore 8 alle 11. Questo gesto simbolico vuole essere un segnale chiaro dell’insoddisfazione dei lavoratori e del sindacato. La Fiom Cgil, nella persona di Gianni Rialti, ha sottolineato l’importanza di affrontare la crisi con serietà e trasparenza, chiedendo all’azienda di presentare un piano industriale dettagliato. Il sindacato vuole capire quali sono le strategie che l’azienda intende mettere in atto per superare le difficoltà economiche e garantire la continuità produttiva. I lavoratori chiedono informazioni dettagliate sul futuro dell’azienda, sulle prospettive di lavoro e sulle misure che saranno adottate per mitigare l’impatto della crisi sui salari e sull’occupazione. L’assenza di risposte concrete da parte dell’Amom ha portato i lavoratori a ritenere lo sciopero l’unica via possibile per far sentire la propria voce e per sollecitare l’azienda e le istituzioni a prendere provvedimenti urgenti.

Il futuro dei lavoratori di Badia al Pino

La decisione di scioperare rappresenta un momento cruciale per i lavoratori dell’Amom di Badia al Pino. La mancanza di un piano industriale e le difficoltà economiche dell’azienda hanno creato un clima di incertezza che, se non affrontato con decisione, potrebbe portare a conseguenze drammatiche per i dipendenti e le loro famiglie. L’esito dello sciopero e le future trattative tra sindacato, azienda e istituzioni saranno determinanti per il futuro dei lavoratori. È fondamentale che tutte le parti in causa si impegnino a trovare soluzioni concrete e sostenibili, che tutelino i posti di lavoro e garantiscano un futuro sereno ai dipendenti dell’Amom.