Turismo, il governo impugna la legge regionale
Marcheschi (Fdi): "Velleitario farsi norme da soli"

"Il governo Meloni ha impugnato la legge della Regione Toscana sugli affitti brevi. Si tratta di un atto doveroso contro l'ennesimo tentativo velleitario di farsi le leggi da soli. Da parte della sinistra che governa la Toscana è una fuga in avanti di chi si dice contro l'autonomia e poi si fa le leggi in autonomia, quindi bene che sia arrivato questo provvedimento da parte del nostro esecutivo". Lo ha dichiarato il senatore toscano di Fratelli d'Italia Paolo Marcheschi.
La replica della Regione
"Eravamo coscienti e preparati al fatto che il governo avrebbe impugnato la legge. D’altra parte, e mai era successo prima d’ora, ben otto sono stati i ministeri che in queste settimane hanno presentato osservazioni, spesso capziose. Naturalmente siamo convinti di avere ragioni da vendere e dunque la giunta regionale, una volta letto il ricorso, si difenderà e si costituirà in in giudizio presso la Corte costituzionale, partendo innanzitutto dal fatto che il turismo è una materia di competenza della Regione e che abbiamo quindi pieno titolo di legiferare secondo le esigenze del turismo”. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore al turismo Leonardo Marras hanno commentato così la notizia della decisione dell’esecutivo nazionale di impugnare il testo unico del turismo approvato di recente dal Consiglio regionale.
"Ci saremmo aspettati – proseguono - che invece di assumere una posizione pregiudiziale sul piano politico, ci fosse stato un comportamento diverso. La legge regionale toscana innova il sistema turistico e lo colloca su un piano diverso, che guarda al futuro senza posizioni conservative o arrendevoli, come quelle di coloro che sostengono posizioni retrograde e pensano che basti mettere la testa sotto la sabbia per non sottrarsi alla necessità di governare i processi in evoluzione. Il futuro del turismo sarà sempre di più fatto di flussi in aumento, di grande condizionamento della tecnologia, della necessità di professionalizzare veramente, attraverso l’impegno delle imprese, il lavoro che deve essere sempre più sicuro, sempre meno povero, sempre più qualificato. La nostra legge – concludono Giani e Marras - garantisce tutto questo e ci aspettiamo che anche l’Italia si doti di strumenti di questo genere e che quindi la Consulta faccia giustizia e ci permetta di andare avanti".
La reazione della sindaca Funaro
"Ci saremmo aspettati dal governo – interviene la sindaca di Firenze Sara Funaro – un intervento normativo sul turismo che fornisse strumenti concreti ai Comuni e invece va contro a una legge che dà finalmente le risposte di cui abbiamo bisogno. Su un tema così importante per le nostre città e il nostro Paese serve unione e la volontà condivisa di tutelare la vivibilità dei cittadini con le esigenze di un turismo sostenibile. Noi continueremo ad andare avanti sostenendo la Regione e con le nostre azioni e proseguiremo nel chiedere al governo le risposte necessarie".