Parola alla dirigenza

Fiorentina, conferenza di fine stagione: "non si può parlare di fallimento"

"Vogliamo tenere Kean. Adli, Folo, Colpani e Zaniolo se ne andranno"

Fiorentina, conferenza di fine stagione: "non si può parlare di fallimento"
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Conferenza stampa di fine stagione al Viola Park, i dirigenti e il presidente Commisso sono intervenuti ai microfoni del media center.

Commisso:

Come valuta la stagione?
"Noi l'anno scorso avevamo detto che volevamo fare meglio dello scorso anno e per la prima volta nella mia gestione siamo arrivati sesti. Credo che abbiamo fatto una buona stagione, se pur con alti e bassi".

Quanto la invoglia il 6° posto ad essere ambizioso per la prossima stagione?
"Rispondo come un anno fa, vogliamo migliorarci rispetto al passato: siamo stati sfortunati in questa stagione perché di solito con 65 punti si va in Europa League ma a non non è successo: ciò invece è capitato in dieci volte nelle ultime undici stagioni".

Com'è nato il prolungamento del contratto di Palladino?
"Non è stata detto la verità su questo argomento: i direttori Ferrari e Pradè, il giorno prima della gara con il Betis, mi hanno sottoposto il rinnovo del contratto del mister e io l'ho accettato. È andata così".

Quanto è grande il divario coi top club?
"Senza lo stadio non si possono avere ricavi alti e senza ricavi alti non si può competere con le squadre più forti. Guardate quanto ha preso l'Inter dagli incassi della Champions. Noi dobbiamo provare sempre migliorarci ma è impossibile dire che oggi con le risorse che abbiamo possiamo essere tra i top club italiani. Non possiamo fare meglio di chi fa 300-400 milioni di ricavi, per rimanere solo in Italia. Con questi ricavi non siamo i quarti d'Italia. Mi fa male sentire certe dichiarazioni circa i soldi che ho messo sulla squadra: io ne ho messi tanti e abbiamo pure il problema del fair-play finanziario da rispettare".

Come giudica il lavoro di Pradè quest'anno?"
"Buono, credo che lo tengo... ma tutti hanno fatto bene, sia Ferrari che Goretti. Siamo pochi ma bravi. Avete fatto un bel lavoro quest'anno".

Ferrari:

Stagione? "La cosa che ci è dispiaciuta è non essere arrivati da lì alla fine vicina a traguardi più importanti. Ma non si può parlare di stagione fallimentare, potevamo avere qualche rimpianto in meno ma siamo ripartiti su tante cose. La base di partenza è sicuramente buona".

Quali sono le cose buone da cui ripartire?
"Le basi solide sono i 65 punti fatti, le otto vittorie di fila, l'aver battuto le squadre. che stanno nelle prime nove posizioni salvo il Napoli che ha vinto lo scudetto. Indubbiamente ci sono delle cose che dobbiamo migliorare alla grande. Ad esempio le prestazioni con le cosiddette piccole. Ma io mi riferivo a ciò che di buono abbiamo fatto in questa stagione e su cui lavoreremo in vista della prossima annata".

Il minimo sindacale è vincerla, la Conference? 
"Lo stesso presidente ha detto che vorrebbe portare un trofeo a Firenze. Dire che vogliamo fare meglio dello scorso anno vuol dire, sostanzialmente, fare un gradino in avanti rispetto alle competizioni europee. Dopodiché le insidie ci sono sempre, quindi intanto bisognerà passare il primo turno".

Ci fa un punto sulla situazione stadio?

"Abbiamo fatto un paio di incontri questa settimana. Noi abbiamo dato la disponibilità al Comune, una volta che finirà il primo lotto e ci verrà eventualmente prospettato un cantiere dove potremo intervenire nel secondo lotto. Tutto questo dovrà avere un rapporto dove il Comune metterà sul piatto la sua parte e noi, eventualmente, la nostra. Vorremmo il controllo dei lavori e un'ottimizzazione dei tempi. Dopo questi passaggi potremo semmai firmare questo accordo: per ora siamo a buon punto ma non abbiamo ancora tutto quello che serve".

Cosa intendete per 'ambizione'?
"L'ambizione è qualcosa che cresce nel tempo e che non si ottiene dal mattino alla sera. Significa mettere un tassello dopo l'altro e portare qualcosa a casa. Non ci nascondiamo: il dispiacere l'abbiamo avuto anche noi, perché mesi fa eravamo messi in una situazione che ci poteva dare grandi gioie".

Quali sono i ricavi che avete fatto quest'anno tramite la Conference?
"Quest'anno siamo tra i 12 e i 14 milioni".

Qual è la critiche che le ha dato più fastidio?
"Le critiche che servono a costruire meglio quello che stiamo facendo e che non hanno dentro rabbia, cattiveria, maleducazione vanno benissimo. Poi dopo bisogna riuscire a prenderle per quello che ci può servire. Un po' di pepe va messo a chiunque, quindi anche a noi. Annata fallimentare, però, mi ha dato particolarmente fastidio: è completamente sbagliato".

Pradè

Kean? "Ci siamo incontrati con lui, insieme al presidente e ad Alessandro Ferrari a Cagliari. Il ragazzo qua sta benissimo, noi gli abbiamo dato tanto. La clausola c'è e nessuno ha detto che i 52 milioni sono pochi. Ci ha dato tanto anche lui, quindi la decisione spetta a lui. Noi gli abbiamo tanto e gli abbiamo detto che lo vogliamo tenere. Speriamo che quello che gli abbiamo dato, lui ne tenga conto. La clausola c'è e la decisione è la sua, siamo stati molto chiari. Il presidente è contentissimo di lui. Ce l'abbiamo messa tutta per fare le cose per bene, lui sul campo e noi fuori. Domenica ha dato tutto. E' un ragazzo buonissimo, ogni allenamento lo fa a mille. E' un po dormiglione se gli vogliamo trovare un difetto, dorme un po' troppo ma averne ragazzi così".

De Gea? "Riguarda lo stesso discorso per Moise. Ci siamo dati tanto entrambi. Nel contratto c'è un'opzione per un rinnovo di un altro anno, noi ne vorremmo fare tre: ne stiamo parlando e vorremmo fare tutto prima del 31 maggio, quando scade. Altrimenti la attiveremo e e poi ci metteremo a sedere per parlare del rinnovare".

Rinnovo di Palladino? "Raffaele aveva un altro anno di contratto di opzione. Noi dopo aver perso una partita abbiamo pensato che fosse il momento giusto per rinnovarlo prima di una partita importante come quella di Betis. L'abbiamo valutata tutti insieme, ci siamo messi a sedere e abbiamo chiamato il presidente".

Sempre su Kean e una possibile alternativa in caso di addio: "Mi sembra normale che ci sia un piano B, ma non lo vogliamo effettuare. Noi siamo "prigionieri" di questa situazione. Comunque lo vediamo felice, ora andrà anche in Nazionale.".

Mercato più rapido? "E' vero che io faccio un mercato di seconda battuta, in prima battuta lavorano i top club. Dire oggi se faremo un mercato più rapido è difficile. Un club come la Fiorentina è visto come un top club. Noi abbiamo la possibilità di fare grandi investimenti ma abbiamo un tetto salariale per via del Fair Play finanziario. Ci abbiamo tante idee, il reparto scouting ha lavorato tanto. Qualcosina la potremmo fare anche subito".

Base solida o rivoluzione? "Già una base solida di 10-12 giocatori è tanta roba. Non sarà una rivoluzione ma aggiungeremo cose diverse. Abbiamo appuntamento con il mister prossima settimana per parlare di questo".

Caso Zaniolo? "Noi non ci eravamo, ci possiamo attenere alle dichiarazioni che ha fatto Zaniolo. Non so dire altro".

La contestazione dei tifosi? "Sono un essere umano come gli altri. Ho un'anima anche io, sono grandi delusioni. Lavoro, ci metto tutto, cerco di fare il meglio. L'anno scorso mi sono assunto delle responsabilità. Non ho una risposta precisa, sono cose che ti fanno male. Ma è normale, non sono un robot. Dobbiamo essere bravi a rendere questa insoddisfazione in una situazione positiva. Il tifoso se vede l'impegno poi capisce. La delusione di non aver fatto di più è normale che sia".

Dodo? "Ci sono altri due anni di contratto. Pensavamo di aver raggiunto le richieste del giocatore, quindi abbiamo fatto la nostra proposta e siamo in attesa di una risposta da parte del calciatore. La sua situazione non ci preoccupa".

Gudmundsson? "Martedì prossimo ci mettiamo seduti con l'allenatore per capire come si svilupperà il nostro mercato. Su di lui c'è ancora aperta quella cosa processuale da cui poi deriva anche la formula particolare. Vedremo di parlarne anche bene con il Genoa".

Riscatti? "Fagioli e Gosens ok, ma li avremmo riscattati comunque. Su Cataldi ne parleremo con il mister. Su Adli non eserciteremo l'opzione, è stata una decisione presa insieme al calciatore".

I mercati precedenti? "A giudicarmi dovete essere voi, non posso giudicare me stesso. Noi abbiamo preso dei signori calciatori negli ultimi mercati. Non siamo costretti a vendere, però poi ci sono tante situazioni. Non abbiamo la necessità di vendere. Abbiamo solo la necessità del fairplay finanziario ma riguarda il tetto salariale".

Palladino è cresciuto? Un anno a Firenze sono 7 come in un'altra piazza. E' un ragazzo molto determinato, ha una grandissima dote che piace alla dirigenza: è un grandissimo lavoratore. Quest'anno gli sarà servito tanto".

Perché il Bologna vince e noi no? "Erano 51 anni che il Bologna non faceva una finale. Noi ne abbiamo fatte 4 nell'ultimo periodo. L'unica cosa da dire è che lì l'allenatore l'ha vinta mentre da noi ne ha perse 3".

Bove? "La situazione sua ci ha tolto tanto. Il calciatore era entrato in simbiosi con l'ambiente, ci ha tolto un fattore tecnico. Quelle situazioni ti rimangono addosso, non è come un infortunio normale. L'intenzione di Bove penso che sia di tornare a giocare, non di stare in uno staff tecnico. E questa è anche la nostra priorità, quella del presidente. Di farlo tornare a giocare il prima possibile".

Rinnovo di Palladino? "In un momento di difficoltà, abbiamo dimostrato che lui è il capo e il condottiero di un gruppo. Se avessimo vinto contro il Betis e contro il Venezia saremmo stati una società pazzesca che le cose al momento giusto. Purtroppo c'è il rovescio della medaglia".

Alcune dichiarazioni sua sono state mal interpretate... "Il mio lavoro è quello di stimolare, mettere pressione. Non c'è un fraintendimento sulle mie dichiarazioni. Come diamo l'anima noi, la devono dare tutti quanti. Io sono comunque orgoglioso della squadra, poi è normale che non vada giù una sconfitta contro il Venezia. A un dirigente in quel momento qualcosa suscita. Non ho mai offeso o detto qualcosa di sbagliato. Dopo Monza anche dovevo dare una sterzata. Sono cose che vanno fatte, non si possono fare solo dentro le stanze. Vanno fatte anche pubblicamente".

Folorunsho, Colpani e Zaniolo? "Non riscattiamo nessuno dei tre".

Un altro colpo alla De Gea? "Ci piacerebbe tanto, anche a me piace sognare. In questo momento non ce l'abbiamo".

Rinnovo Mandragora? "Rolando è un ragazzo speciale. Quando sarà il momento ne parleremo con lui".

Vice Kean? "Sì stiamo lavorando anche a questo. La seconda punta poi l'avevamo pensata di uno tra Gudmundsson, Beltran o Zaniolo. Però in questo mercato penseremo anche ad un vice Kean".

Comuzzo poteva andare via per 30 milioni a gennaio... "Non erano pochi 30 milioni, più bonus per Comuzzo. Devi sentire il presidente su questo, è lui che si è opposto. Ormai però su Pietro lo dimostra il prolungamento, lo vediamo dentro la Fiorentina. Ne approfitto per fare un grande in bocca al lupo a Kayode che è stato riscattato dal Brentford. Era felicissimo".

Vice Dodo? "Quest'anno ci sarà un vice Kean e vice Dodo".

Fortini? "Lo portiamo dentro la rosa dell'anno prossimo".

Richardson? "Resta con noi, ha avuto una crescita importante. Ci crediamo molto, avrà anche delle offerte dall'estero".

Martinelli? "E' un enigma ma ci dobbiamo pensare bene. Dovremmo prendere una decisione, sentiremo le sue motivazioni. Con De Gea crescerà, però bisogna vedere anche le sue esigenze. Prenderemo una decisione in comune. Direttamente con il ragazzo".

Il pubblico fiorentino è destinato a vedere la squadra lottare per il sesto o si può pensare a qualcosa di più? "Cercheremo di fare meglio".

La Conference? Tutti a dicembre abbiamo risposto di no alla domanda se firmassimo per il quinto posto. Poi quest'anno la Coppa Italia l'ha vinta la nona contro l'ottava e ti hanno preso un posto. La Fiorentina dopo l'Inter è quella che ha portato più punteggio Ranking per l'Europa. Quest'anno sarebbero bastate due/tre vittorie in più di Bologna o Juve per avere un ranking migliore e tenere il quinto posto in Champions. Quest'anno c'è stata un po' di sfortuna, anche se non piace tanto questa parola. Se fossimo arrivati sesti e quindi avremmo fatto l'Europa League, il mood di tutto questo sarebbe stato diverso. Fare la Conference vuol dire tanto. Devi fare una squadra decisamente più lunga, e per noi l'Europa è veramente importante".

Quale è la critica che le ha dato più fastidio? "Un grande personaggio politico mi disse 99 complimenti non fanno una crititca. La critica costruttiva c'è sempre nel nostro lavoro. Io ho 58 anni, la comunicazione l'ho studiata con grandi personaggi. Ero pazzo di passare le giornate con Mario Sconcerti, oggi è cambiato il mood. Quindi io peso chi mi fa la critica. Se la critica non me la fa un professionista mi scivola addosso".

Quale è l'annuncio che vorrebbe dare a Firenze in vista del prossimo calciomercato? "Non ce l'abbiamo (ride, ndr). Noi ad esempio a zero De Bruyne non lo potremmo mai prendere. Mi piacerebbe dire teniamo Kean. Ti dico vogliamo tenerlo, anzi il presidente vuole tenerlo. Poi vediamo".

 

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