Fiorentina, riecco Kean. Giocherà già in Grecia o si aspetterà Napoli?
Il bomber azzurro ha smaltito il trauma cranico. Le difficoltà di due trasferte in appena tre giorni

Rieccolo. La grande paura è alle spalle come certifica il sorriso che gli illumina il volto mentre torna ad allenarsi al Viola Park. Moise Kean ha superato il trauma cranico post colpo alla testa subìto a Verona. Gli rimane un cerottone sull'arcata sopraccigliare, ma l'impressione è che il bomber azzurro farà parte della spedizione viola in Grecia.
Incubo Atene
Già, perché a distanza di nove mesi e mezzo, giovedì la Fiorentina tornerà nella capitale ellenica dove il 29 maggio si arrese all'Olympiacos nella finale di Conference League. Giocherà contro un'altra squadra di Atene, il Panathinaikos attualmente terzo in campionato proprio alle spalle dei giustizieri dei sogni viola. Da allora è cambiato praticamente tutto ma la competizione è la stessa e Palladino non può permettersi di snobbarla.
Un'Europa da conquistare
Il successo contro il Lecce di venerdì ha corroborato la classifica dei suoi, ma qualificarsi a una manifestazione continentale attraverso il campionato non è comunque scontato considerando che, Milan a parte, le rivali stanno tutte volando. E poi l'attuale settimo posto non è neanche certo che possa essere sufficiente mentre - è bene ricordarlo - vincendo la Conference si va dritti in Europa League.
Due trasferte in poche ore
Naturalmente l'impegno centrale della settimana di Palladino resta quello di domenica prossima a Napoli sul campo di una squadra che è stata a lungo in testa al campionato ed ha tuttora ottime chances di vincere lo scudetto. Scontato allora che in Grecia Palladino faccia un po' di turnover, ridando ad esempio spazio a Terracciano, ultimamente uscito dalle rotazioni anche per colpa del rendimento elevatissimo di De Gea.
Il sistema di gioco
Il vero dubbio riguarda però il modulo: il nuovo 3-5-2 che ha (in parte) funzionato venerdì scorso sarà riproposto anche in Conference e in casa Conte? Probabile, anche se parlando di schemi, il tecnico gigliato ha sempre detto che non ne ha uno di riferimento e che è quindi necessario abituarsi a cambi anche a partita in corso. Di sicuro, però, da ora in poi è sempre più vietato sbagliare.