Prima assoluta

Maggio Musicale, si riparte con Wim Wenders

Il grande regista tedesco protagonista della regia dei Pescatori di perle di Bizet

Maggio Musicale, si riparte con Wim Wenders

Si riaccendono le luci al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per il primo appuntamento lirico della stagione, dopo la pausa estiva: in programma, martedì 16 settembre alle ore 20, Les pêcheurs de perles di Georges Bizet, proposta nell’allestimento della Staatsoper Unter den Linden di Berlino.

Sul podio della Sala Grande del Teatro, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il maestro Jérémie Rhorer; l’allestimento, ripreso in quest’occasione da Derek Gimpel, è firmato da Wim Winders, la cui regia di un’opera è portata in scena per la prima volta in assoluto in Italia.

Il grande regista tedesco, autore di film memorabili, ha esordito con quest’opera teatrale nel 2020: in quella occasione ne ha evidenziato sia la rarità esecutiva che la bellezza musicale: “Quest’opera ai miei occhi (o piuttosto alle mie orecchie) è ingiustamente poco eseguita: il mio desiderio era dunque quello di ‘esporre’ la storia il più possibile e di raccontarla in modo da indurre o incoraggiare lo spettatore all’ascolto attraverso tutti i nostri mezzi. Ho visto spesso opere in cui c’era sempre qualcosa da vedere, così che guardare diventava più importante che ascoltare. Non volevo che il pubblico uscisse ricordandosi di aver visto qualcosa di grandioso; volevo lasciare la sensazione di aver ‘scoperto’ questa musica e soprattutto che sia stata la musica a raccontarvi la storia. Bizet ha realmente creato con la sua musica un mondo a sé”.

Il mondo che Wenders porta sul palcoscenico è dominato da una scena essenziale, proiezioni molto dai tratti foschi e profondi (mare, onde, nuvole e ombre di palme) sbuffi di fumo e dei costumi altrettanto semplici ed essenziali. Solo il coro nel primo atto porta costumi color giallo-zafferano e capelli rossi; una macchia di colore e di luce che contrasta con il nero. Wenders costruisce uno spazio che lascia protagonista lo svolgersi del dramma.

Parlando dell’opera di Bizet – proposta per la seconda volta nel corso delle stagioni del Maggio dopo la messinscena del febbraio 2016 – il maestro Jérémie Rhorer, al suo debutto in Teatro, ha sottolineato il suo entusiasmo nel dirigere per la prima volta in carriera Les pêcheurs de perles: “Nel corso della mia carriera ho diretto con poca frequenza le opere di Bizet; invece ho affrontato con maggior frequenza la musica sinfonica di Bizet, motivo per cui sono molto felice di questo mio primo incontro con Les pêcheurs”. Continuando nella sua analisi, il maestro ha inoltre evidenziato i rapporti tra la musica italiana e la musica francese: “Negli ultimi anni inoltre ho cominciato a concentrare il mio interesse sui rapporti, peraltro sottostimati, tra la musica italiana e la musica francese, rapporti nati in una rete di relazioni storiche, artistiche, letterarie e musicali che mi affascinano enormemente. Prendiamo Puccini, un autore che per il momento ho potuto dirigere molto poco ma che è da sempre il mio preferito. Venendo proprio ai Pescatori di perle un interrogativo assai stimolante che nasce dall’ascolto di quest’opera è il verificare fino a che punto Puccini la conoscesse e l’abbia utilizzata come modello in alcune sue opere. Ci sono tanti aspetti di Pêcheurs che sembrano ritrovarsi come in un’ideale relazione gemellare in più pagine pucciniane”.