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Altra aggressione al personale sanitario. Giovane volontaria presa a pugni

L'uomo, in preda ai fumi dell'alcool, è stato arrestato

Altra aggressione al personale sanitario. Giovane volontaria presa a pugni
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Ancora un'aggressione ai danni del personale sanitario in Toscana. L'ultimo episodio si è verificato l'11 marzo 2025 a Firenze, in piazza Indipendenza, dove una volontaria del 118 è stata aggredita da un uomo mentre cercava di soccorrerlo.

Il responsabile, un 40enne di origine senegalese, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di lesioni.

Era in preda ai fumi dell'alcol

Secondo le ricostruzioni, il personale sanitario era intervenuto per prestare aiuto all'uomo, che si trovava in difficoltà probabilmente a causa di un'eccessiva assunzione di alcol. Durante le operazioni di soccorso, la volontaria, una giovane di 27 anni, è stata colpita con pugni alle braccia e alle spalle. La vittima è stata poi trasportata in ospedale e dimessa con una prognosi di cinque giorni.

Ennesimo caso di una situazione, ormai colma

L'episodio di Firenze non è un caso isolato. Negli ultimi anni, in Toscana si sono verificati diversi episodi di violenza ai danni di operatori sanitari, spesso vittime di aggressioni durante il loro servizio.

Solo pochi mesi fa, un infermiere del pronto soccorso di Pisa è stato colpito con un pugno al volto da un paziente alterato. Mentre nel 2023 un medico del 118 è stato minacciato con un coltello a Livorno da un uomo in stato di agitazione.

Le aggressioni al personale sanitario rappresentano un fenomeno preoccupante che evidenzia la necessità di maggiori misure di sicurezza per chi opera nel settore dell’emergenza. I sindacati e le associazioni di categoria chiedono da tempo l’adozione di protocolli più stringenti e un potenziamento della vigilanza negli interventi a rischio, al fine di garantire la sicurezza di medici, infermieri e volontari impegnati quotidianamente nel soccorso alla cittadinanza.

L'appello dei medici

"Le violenze contro il personale medico, sanitario e sociosanitario sono un’emergenza e un paradosso, perché le vittime sono lì ogni giorno per curare anche coloro che li aggrediscono”.

A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, in occasione della Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari.

"La legge varata dal Parlamento contro le aggressioni è utile ma non basta: il fenomeno non accenna a diminuire. Servirebbero forze di polizia in tutti gli ospedali – dice Dattolo – perché medici e personale sanitario devono poter lavorare in sicurezza. Il rispetto per chi opera in prima linea per la salute pubblica non può essere residuale".

I numeri in Toscana

"Anche in Toscana – ricorda Dattolo – si è registrata una escalation di aggressioni al personale sanitario, come è emerso dalla ricerca ‘Violenza nella professione medica’ commissionata dal nostro Ordine.

Il 56,7% del personale sanitario toscano è stato vittima di aggressioni e il 50% ha subito più di un episodio di violenza.

Più della metà dei lavoratori under 30 ha subito violenza durante l’esercizio della professione. Le vittime sono per il 59% donne. La maggior parte delle aggressioni è di tipo verbale, ma non mancano minacce e violenze fisiche".

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